Passa ai contenuti principali

Post popolari in questo blog

PUBBLICATO "LA FRECCIA"

"Avrei dovuto prevederlo che non ero tagliato per fare il pendolare. Mica riesco a dormire, io, come tutti gli altri, con le gambe allungate e le scarpe appoggiate sul sedile di fronte e la testa reclinata, che si imbernoccola sul vetro, ad ogni increspatura dei binari. Io sono un incontinente espressivo. A me, appena mi siedo, mi scappa subito da scrivere. " Un bizzarro ed inquieto soliloquio epistolare, un corteggiamento senza adulterio, attraverso l'intensa intimità del racconto dei sensi. L’immobile deflagrazione di un sentimento, senza spargimento di sangue.

Tratto da "La Freccia"

Venticinque dicembre, 0 (zero) Natale, dicono. Lettera fuori numerazione. Non la sento meritevole del proseguimento della sua specie. Non riesco a scrivere. Come se l'inchiostro avesse smesso di essere fluido e rendesse rigido il movimento della penna sul foglio, lento, difficilissimo. Forse sono le idee che si muovono al rallentatore dentro di me. Sto facendo la moviola ai ricordi recenti. La mia mente sembra incastrata in mezzo a cento pensieri e non riesce a scappare; sta cercando l'uscita di sicurezza ma trova solo insicurezze. Sono angosciato. Solo angoscia mi pare il termine che meglio esprime questo senso di ineluttabilità che mi esce dagli occhi. Van Morrison è instancabile a sfondarmi i timpani. Mi manca l'intimità di un rifugio, un luogo sazio della mia personalità, un buco che mi assomigli, un ambulatorio segreto dove curare le mie tristezze in solitudine, la profonda dignità di una camera privata dove potermi sdraiare nel silenzioso urlare della mia anima, senz...