Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno 18, 2008

Beatrice Lakes su "Il fidanzato delle ragazze"

Torno adesso, stordita e infreddolita, dalla terrazza sulla quale mi ero posizionata alle 19, sole in faccia, a leggere il libro. Il tempo passa, insieme alle pagine, neanche sento il freddo... arrivo a pagina 166 con gli occhi umidi e il magone in gola, la posizione yoga a chiusura del libro, e mi accorgo che ho finito. In effetti il sole non c'è più, il mio coinquilino sta facendo la cena e sull'orologio c'è scritto 21! E io devo essere in preda a quello che descrivi come "inquietudine illogica di qualcosa che vuole uscire a tutti i costi dalla testa (in questo caso la bocca, forse), l'indisciplinato turbamento nella ricerca del modo per farlo uscire (...) il malumore quasi istantaneo per la consapevolezza, spesso errata, che poteva essere realizzato meglio". Appena avrò cliccato su Invia Mail, penserò "potevo aspettare domani, scema che non sono altro...e quante cazzate ho scritto". Pazienza. L'impeto nella lettura mi ha fatto imbrattare il l